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Il progetto prevede lo studio dei coloranti organici neri a base di tannini applicati a tessili in ambito artistico e archeologico, e coinvolge oltre al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa e l’Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici del CNR anche l’Opificio delle Pietre Dure, che fornirà le sue competenze specifiche nell’inquadramento della problematica legata all’argomento del progetto e sarà il beta-tester per il trasferimento di tecnologie.
Il progetto si propone di sviluppare e ottimizzare protocolli computazionali per lo studio delle proprietà spettroscopiche dei coloranti e della stabilità termodinamica dei complessi dell’acido gallico con i sali di ferro in funzione dell’ambiente (soluzione e matrice proteica). Saranno inoltre sviluppati protocolli analitici per l’analisi chimico-fisica di un’ampia gamma di materiali organici presenti in tessuti di interesse storico, comprendenti la matrice tessile, i coloranti di origine tannica, i mordenti a base di ferro, gli eventuali prodotti di degrado formatisi in seguito a invecchiamento. Saranno impiegate tecniche basate su HPLC-DAD, HPLC-MS, GC/MS, colorimetria, LIBS.
I protocolli sviluppati saranno applicati allo approfondito dei materiali di interesse e porteranno alla creazione di un database di proprietà chimiche e fisiche dei tessuti tinti con colorazioni ferro-galliche. Dallo studio dei dati così ottenuti emergerà un modello della struttura dei materiali di interesse che permetterà inoltre di formulare ipotesi sui meccanismi di degrado ai quali essi sono soggetti.
Il passo successivo consisterà nell’applicazione dei protocolli analitici a campioni storici scelti da operatori del settore di restauro arazzi e tessili. La caratterizzazione completa dei campioni storici permetterà la verifica del modello predittivo. Se il modello predittivo sarà verificato dai risultati sulle caratteristiche dei campioni storici, sarà possibile in seguito ipotizzare degli interventi per il consolidamento dei tessuti antichi e per la prevenzione dei processi di degrado. L’applicazione delle metodologie di consolidamento proposte sarà coadiuvato da esperti nel settore del restauro tessili.

Caratteristica precipua del progetto è favorire un approccio multidisciplinare alla risoluzione delle problematiche legate al degrado dei tessuti a opera dei coloranti a base di tannini, a partire dall’integrazione delle conoscenze riguardanti proprietà calcolate della materia con quelle derivate dallo studio analitico della stessa, per finire con il confronto costruttivo tra il modello predittivo elaborato con le effettive problematiche dei campioni storici. Il cuore del progetto è la validazione del modello e la valutazione di trattamenti conservativi innovativi, attività nelle quale vengono a convergere le conoscenze tecnico-scientifiche dei ricercatori con quelle tecnico-materiche dei restauratori. VAT ha come risultato atteso proprio un protocollo conservativo innovativo, e si muove quindi nella direzione di migliorare le condizioni di valorizzazione del patrimonio culturale regionale.

Uno dei risultati collaterali sarà inoltre permettere a restauratori operanti in piccole realtà di venire a conoscenza e quindi di poter usufruire di strumenti di diagnostica per le proprie opere, all’interno del progetto stesso o anche in tempi successivi.

 

 

 
 
 
 
 
 
 

Ambito disciplinare: Scienze e tecnologie per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali
Par Fas Regione Toscana - Linea di Azione 1.1.a.3

 
 
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